Le emozioni vissute durante il travaglio e il parto, possono influire sul corpo e sul bambino?

di Barbara Caiulo

La storia di Chiara potrebbe essere un esempio perfetto di come un’esperienza vissuta in modo traumatico possa influire sul corpo della donna e sul benessere del bambino

Chiara ha da poco partorito, è qui davanti a me perché vuole a tutti i costi allattare il suo bambino al seno

Siamo sedute in cerchio io lei, il bambino e il suo compagno, le sorrido e cerco di metterla a suo agio, tra poco mi racconterà una delle esperienze più importanti della sua vita, il suo vissuto, un momento di separazione ed incontro quindi il minimo che io possa fare è accoglierla e farla sentire a suo agio

Ogni tanto incrocio anche lo sguardo di Mario, attendo e pronto a puntualizzare orari e avvenimenti in ordine cronologico e preciso

I tre sono qui ora perché sperano che io possa fare in modo che Chiara trovi la strategia giusta affinché possa allattare al seno e per capire perché il piccolo Simone a volte piange, tanto da non trovare sollievo con nulla, assolutamente nulla

Capisco che Simone sta manifestando un disagio, un’emozione, perciò cerco di capire da dove parte e chiedo di raccontarmi come è stata vissuta dell’esperienza del travaglio e parto

Le si rompono le acque a casa e, per quanto sia normale specie alla fine della gravidanza, questo momento diventa sempre uno dei momenti in cui ci si precipita in ospedale in attesa dell’imminente arrivo del piccolo

Partorisce entro la giornata con parto spontaneo, rimane in ospedale fino al giorno delle sue dimissioni, torna a casa dopo tre giorni, ma mentre mi racconta di contrazioni e procedure ostetriche, la sua voce è stozzata, le viene da piangere, è arrabbiata ed anche tanto triste

Come ti sei sentita durante il travaglio, le chiedo?

Abbandonata, mi risponde, mi sono sentita sola, ad un certo punto mentre ero in travaglio ho implorato aiuto e mi sono chiesta, perché sta succedendo questo a me?

Non possiamo sapere cosa sia successo, se quel giorno tutti gli operatori fossero molto indaffarati da altre urgenze o meno, se Chiara sia stata da sola tutto il tempo o se ha ricevuto un’assistenza impeccabile, l’unica cosa certa è come si sia sentita durante quelle ore

Se dovessi immaginare Chiara in quel momento mi verrebbe in mente il volto di una bambina che ha i lacrimoni dopo che la sua mamma ha chiuso la porta di casa alle sue spalle per andare al lavoro mentre lei desiderava ancora delle coccole

Il racconto procede, Simone è stato con lei in stanza durante la degenza in ospedale, lei ha tentato più volte di attaccarlo al seno, molto spesso andava bene ma il più delle volte il piccolo piangeva, faceva fatica a calmarsi ed era molto agitato e insofferente

I tre tornano a casa, ma dopo due giorni, il piccolo viene ricoverato per ulteriori accertamenti, i due genitori rimangono da soli a casa e fanno la spola verso l’ospedale più volte al giorno

Ora sono qui con me ed il piccolo ha appena dieci giorni

Come le emozioni influenzano il corpo

Francesco Bottaccioli è un medico molto conosciuto che ha approfondito i suoi studi e poi divulgato il suo interesse verso la PNEI (psiconeuroendocrinoimmunologia)

Gli studi evidenziano la relazione tra sistema nervoso e sistema immunitario e di come l’organismo umano funzioni come un network di sistemi strutturati e interconnessi, che influenzano e sono influenzati dalla dimensione psichica

L’ipotalamo è una struttura celebrale molto complessa perché racchiude un insieme di funzioni strategiche per la sopravvivenza e la attività dell’organismo come ad esempio la regolazione del metabolismo dell’acqua, la fame la sazietà, la temperatura corporea, i ritmi circadiani, le emozioni, comportamenti, la memoria e regola i comportamenti di tutti gli ormoni 

Ha la capacità di secernere ormoni, grazie alla neuroipofisi, quali la vasopressina che agisce sulla dilatazione dei vasi sanguigni e quindi sulla pressione arteriosa e l’ossitocina che influenza il rene, l’utero gravidico, la ghiandola mammaria, il cervello, l’ovulazione e il piacere sessuale inoltre, l’ipotalamo, grazie all’adenoipofisi, regola l’attività delle ovaie, i testicoli, dell’utero, della tiroide, della corteccia del surrene, dl fegato e dell’osso infine grazie all’attivazione dei sistemi neurovegetativi agisce sulla ghiandola pineale, il pancreas e il midollo del surrene

In sostanza lo stress che può essere attivato da fattori ambientali quali il caldo e il freddo, oppure da fattori emozionali e comportamentali, attiva a sua volta delle risposte nei vari distretti del nostro corpo

L’esperienza del travaglio vissuta dal bambino

Il travaglio è uno dei momenti cruciali della gravidanza sia perché riporta un messaggio culturale e sociale intrinseco di paura sia perché finalmente da lì a poche ore avverrà un incontro importante

Quello che una persona vive e come si sente durante quelle ore si riflette inesorabilmente sia sul bambino che si impegna in tutti i sensi, sia emotivamente che fisicamente, a venire al mondo sia sulla persona che vive l’esperienza del travaglio e deve mettere al mondo suo figlio

Il bambino di Chiara ha avvertito il senso di abbandono e solitudine della madre e potrebbe darsi che il suo pianto sia proprio il risultato di una richiesta di attenzioni, in termini di amore, di presenza e di affetto

Il piccolo ora è al mondo, le pareti dell’utero che lo hanno accudito e accarezzato sono le calde mani della sua mamma e i suoni che sentiva nella pancia sono i sussurri del suo papà

La triade ora si trova dover cercare dei nuovi equilibri emotivi e pratici, di amore e gestione del tempo, le emozioni che Chiara ha provato durante il travaglio potrebbero aver attivato o disattivato delle reazioni ormonali che si riflettono sul corpo e sul bambino

Tutte le emozioni che proviamo durante le esperienze più importanti e significative hanno un impatto clinico sul corpo, sulla vascolarizzazione, sulla lubrificazione dei genitali, sull’attivazione di sistemi infiammatori che da acuti possono diventare cronici

Le parole, il contesto e la capacità di dare un nome alle emozioni è il primo passo per prevenire patologie e disfunzioni, ma soprattutto un’esperienza di parto positiva racconterà al futuro nato che il mondo è pronto ad accoglierlo e che tutto ciò che c’è di bello è realizzabile e tangibile