La gravidanza, il post parto e la cura

di Barbara Caiulo

La gravidanza e la relazione

La gravidanza è un momento molto importante per la vita di una donna, il corpo si evolve durante i tre trimestri, la sessualità spazia tra le emozioni ed inizia la relazione con il bambino.

La donna si prepara ad affrontare il momento del parto, lo immagina, esprime le sue paure, organizza la sua esperienza.

La immagina come se fosse un viaggio, il loro viaggio!

Attraverso la conoscenza si prepara ad affrontare il travaglio, quel momento che segna l’inizio della separazione tra lei e il suo bambino.

Sono stati uno dentro l’altra per nove mesi, hanno imparato a conoscersi, hanno imparato a dormire e a mangiare insieme.

Il travaglio sancisce il momento della separazione, le doglie sono un’avvisaglia di ciò che sta accadendo, la separazione sta avvenendo e ha bisogno di tempo ed ascolto.

Le doglie, il dolore, servono per centrarsi nell’attimo dell’esperienza, aiutano a mettere la donna in posizione di ascolto: la separazione sta avvenendo e il bambino comunica alla donna qual è la sua posizione e come la donna può aiutarlo a venire al mondo.

Post parto e il vuoto dentro

Il momento subito dopo il parto è il più delicato, ognuno partorisce in modo diverso e l’esperienza parto più essere stata soddisfacente, commovente oppure dolorosa.

La donna metabolizza l’esperienza in tempi e modi diversi l’una dall’altra, a volte ci vogliono mesi altre volte anni, troppo spesso le cicatrici emozionali guariscono molto più lentamente di quelle fisiche.

La donna torna bambina, ha bisogno si supporto, aiuto, coccole ed amore. Ha bisogno di compassione e di non essere giudicata nelle sue scelte.

Insieme al bambino cuce la relazione sulla pelle, con la pelle, attraverso l’energia che sprigionano nella simbiosi.

La donna nutre e protegge il suo bambino e lo fa attivamente, si rivolge all’ostetrica perché ha bisogno di rafforzare il suo sentirsi competente e perché l’ostetrica la supporta nel suo essere natura, istinto

Il corpo continua la sua evoluzione, il seno si prepara a nutrire e l’addome a “non contenere”

Per quanto si voglia tornare in forma è necessario fare i conti con il vuoto che la nascita ha creato, quel vuoto fisico ed emotivo dato dalla separazione tra donna e bambino.

Non esiste pancera che riesca a colmare quel vuoto, gli organi hanno bisogno di trovare gli spazi e di adattarsi nel corpo nuovo, il vuoto ha bisogno di trovare una sua forma, ha bisogno di essere ascoltato e metabolizzato.

La donna prova sensazioni di debolezza, incapacità e fragilità e toccare il fondo delle sue emozioni l’aiuterà a trovare sé stessa, a colmare quel vuoto e a “stare” nel vuoto, quel vuoto che va accolto e toccato.

La cura

Sembra banale, ma per cura io intendo richiesta di aiuto.

La donna può chiedere aiuto al partner, alla famiglia e a varie figure professionali come l’ostetrica.

Ma, la cura migliore è quella di scrivere le emozioni, procurarsi un vero e proprio quaderno sul quale annotare i pensieri e le riflessioni.

Questo processo ti permette di vedere quello che provi, ha un potere curativo, ti permette di tracciare il tuo cammino e ti permette di guardarti indietro per vedere quanta strada hai fatto.

Il quaderno è tuo, annota i tuoi pensieri, quando ti vengono in mente con data e ora, sentiti libera di scrivere ciò che vuoi e dai spazio ai tuoi desideri.

Scrivi dove vuoi arrivare e da dove sei partita

Annota ciò che ti far stare bene e cosa invece non sopporti.

Sei pronta a liberare le tue emozioni?