Piccole e grandi labbra

Nel 2019 è iniziato il mio viaggio sul piacere sessuale femminile, ero a Firenze a fare formazione e durante un incontro con le altre ragazze si parlava delle sensazioni provate da adolescenti quando abbiamo iniziato a scoprire i cambiamenti del nostro corpo.
Ad essere sincera, non ho mai sentito sensazioni di inadeguatezza durante la mia evoluzione adolescenziale, ma mi ha molto colpito la storia di una ragazza che raccontava che quando era piccola vedeva la sua vulva evolversi e sviluppava, intanto, delle sensazioni di sospetto sulle sue “piccole labbra” vulvari.
Cosa ci hanno insegnato a scuola
A scuola ci hanno insegnato che la vulva, l’organo genitale femminile esterno, è composto dalle piccole e grandi labbra e fin qui, tutto ok.
Il problema è nato nel momento in cui questa ragazza, crescendo, vedeva le sue “piccole labbra” crescere in modo più importante rispetto alle grandi labbra.
Dentro di sé ha pensato di essere diversa, forse sbagliata e che qualcosa non stesse andando nel modo giusto.
Il concetto di diversità è spesso affrontato sui social ed ora anche in tv e si fa riferimento ad una modulazione nel linguaggio che dovrebbe portare ad identificare la parola diversità non verso un’accezione negativa, ma ad un qualcosa di unico
Ma il punto non è solo l’unicità della persona, qualunque sia la forma dei suoi occhi o la forma della sua vulva.
Il concetto che bisognerebbe destrutturare è proprio legato alla nomenclatura delle zone anatomiche dell’apparato genitale femminile
Ps. In molti libri l’apparato genitale femminile, viene chiamato apparato riproduttivo.
Altra falla idiomatica e strutturale del termine, gli organi genitali femminili non esistono solo per un fine riproduttivo, ma anche per produrre piacere.
Ma vabbè, questo è un altro discorso
Scrivere su un libro di anatomia o su un libro di scienze delle medie, perché sul libro delle elementari si fa ancora fatica a scrivere vulva, che gli organi genitali femminili posseggono le piccole e grandi labbra è un errore madornale.
Come dovremmo accogliere l’informazione
Immaginiamo tutte quelle persone che, dopo aver letto sui libri istituzionali scolastici, sono andate in bagno e davanti uno specchio hanno constatato che le loro piccole labbra in realtà erano GRANDI.
Vi sembra una cosa da niente?
A me no!
Pensate a quante altre bambine e ragazze si sono sentite come la mia amica ha raccontato di essersi sentita, durante il corso di formazione sul piacere sessuale femminile, a causa di un modo scorretto di descrivere una zona anatomica
Come cambierebbe il concetto sulla vulva, se utilizzassimo diversi sostantivi in merito alla descrizione di quella parte del corpo così sottovalutata?
Iniziamo a chiamarle, ad esempio, labbra centrali e laterali
L’idea della zona anatomica in questo modo è priva di giudizio ma solamente riferita alla posizione, non credete?
Che le mie labbra centrali siano in un modo rispetto ad un altro sono affari miei
In questo modo credo che la maggior parte delle ragazze e bambine intente ad esplorare quella parte del corpo si possano sentire uniche
Si possano sentire prive di angoscia nel dover, a tutti i costi, rispettare dei canoni prestabiliti
E possano portare avanti quel percorso di consapevolezza di cui tutti dovremmo far parte