
Educare alla sessualità è un atto che parte sin dalla nascita, ci sono svariati modi per educare un individuo a vivere una sessualità consapevole, ma chi se ne deve occupare?
I genitori sono le prime persone con cui l’individuo si relaziona, con scambia i primi sguardi e le prime conversazioni e si confronta.
Ancora oggi sono tanti i tabù in ambito di sessualità e stare in silenzio è anche essa una forma di educazione
La scuola, insieme ai genitori, ha un ruolo complementare nell’educazione sessuale.
La scuola deve dedicare del tempo ad insegnare ai bambini i confini del loro corpo, ad ascoltare le sensazioni durante la crescita e attuare le regole di auto protezione.
Le Asl, insieme ai consultori, medici di base e operatori sanitari tutti dovrebbero essere di supporto a partire dall’adolescenza, essere in grado di fornire informazioni e non giudizi.
I tre tipi di messaggi che riguardano la sessualità
Il primo è il Messaggio culturale è ciò che apprendiamo nel corso della vita, attraverso gli esempi e i comportamenti di chi ci sta accanto
Ogni giorno siamo bombardati da Messaggi mediatici, ciò che i giovani percepiscono dalla tv, da internet o dai coetanei.
Infine il Messaggio medico che è ciò che definisce il sesso sinonimo di malattie sessualmente trasmissibili
Cosa dobbiamo trasmettere ai giovani per educarli alla sessulaità’
Per parlare di sessualità è necessario avere una buona consapevolezza della stessa.
Bisognerebbe raccontare il percorso che ha permesso ad un adulto di arrivare a stringere legami sentimentali.
La sessualità è una cosa bella.
E’ importante raccontare ai ragazzi come sono stati concepiti, è un buon modo di iniziare a parlare di sessualità.
In questo modo si accendono le emozioni!
Il successo di una buona educazione sessuale è nella capacità dell’adulto di parlare non solo di sesso, ma anche di emozioni.
Gli adulti dovrebbero dimostrarsi disposti a parlare si sessualità, solo così si potrà creare un dialogo verso quel mondo da esplorare.